Una carriera
a tutto Vapore
I’m Stefano Berzi.
Una storia da raccontare
tramite il vino.
Nato a Bergamo, classe 1992, sono cresciuto nell’osteria di famiglia con padre sommelier e madre cuoca.
Sin da bambino ho vissuto il vino attraverso gli occhi di mio padre Paolo, il quale mi ha tramandato una passione che è diventata il mio lavoro, affinato a seguito dei miei studi alberghieri.
Nel 2006, a 14 anni, la svolta.
Prima assoluta a Vinitaly, accompagnato dai miei genitori.
L’evento che ha mosso in maniera prepotente le leve della mia curiosità.
Mai avrei immaginato, come un calice di vino potesse raccontare un territorio, la sua cultura, la sua storia e le persone.
È stato da subito amore.
Ad oggi per me essere sommelier significa essere portavoce di studi, esperienze, sacrifici e fatiche.
Dare voce al vino infatti è un onore investito di responsabilità.
Significa connettere il mondo del lavoro dei vinaioli ai loro territori, alla loro storia vissuta ed alla loro fantasia.
La mia responsabilità è trasporre in maniera autentica questo ecosistema di esperienze attraverso il racconto di una degustazione.
Vincere il concorso come miglior sommelier d’Italia è stato il coronamento di un sogno.
Oltre a dedizione, studio e sacrificio, reputo fondamentale la fortuna di incontrare persone in grado di arricchirti a livello personale e professionale.
La mia è stata una vittoria figlia di un’evoluzione graduale.
Ma la considero un punto di partenza non di arrivo.
Amo questo lavoro e quotidianamente mi oriento su percorsi trasversali di continua formazione perseguendo l’accrescimento professionale, ma soprattutto personale.
Anno in cui prendo le redini di Hosteria del Vapore, diventando parte attiva del mondo dove sono nato e cresciuto e accrescendo notevolmente le mie responsabilità.
Il ristorante è un campo di ricerca, mi ha consentito di restare sempre aggiornato sul mondo del vino e mi ha dato un’identità, permettendomi di fare scelte precise. Di pari passo alla carta dei vini è evoluta anche la ristorazione.
Ottengo il diploma da Sommelier professionista AIS.
È stato il primo approccio di studio del vino e il primo ostacolo da superare.
Completo il mio percorso formativo con il master “Gestione e Comunicazione del vino” ad Alma, la scuola di cucina italiana fondata da Gualtiero Marchesi. Questa è stata la chiave di volta che mi ha indotto a perseguire sulla strada dell’impegno nei concorsi di settore.
Fondamentale è stato l’incontro di uno dei miei insegnanti, che ha da subito creduto in me e mi ha dato la giusta spinta per credere in me stesso.
Anno di grandi soddisfazioni in cui vinco la Ruinart Challenge, concorso promosso dall’omonima Maison di Champagne, mi classifico al terzo posto in nazionale e al secondo in Lombardia.
Questo è l’anno in cui riesco a raggiungere i primi riconoscimenti importanti.
Vinco il premio come miglior Sommelier d’Italia.
È stato il raggiungimento di un sogno che coltivavo fin da quando ho iniziato a frequentare i corsi e il coronamento di un sacrificio.
Volontà, passione e costanza sono stati gli ingredienti chiave.
Vincere questo concorso mi ha dato molta più consapevolezza e sete di conoscenza, per me il 2021 è stato l’anno zero.